COMUNICATO STAMPA
Un progetto di Bluecheese Project finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU – PNRR Transizione Digitale Organismi Culturali e Creativi.
Con il patrocinio dell’Assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti.
EMoT è il nuovo Museo per Roma: 12 alberi “preziosi” dislocati lungo un percorso nel centro storico della città.
Diffuso, digitalizzato, gratuito, accessibile, l’EMoT è un nuovo prodotto culturale per i cittadini di Roma e per un turismo sostenibile.
Si può scaricare su tutti gli smartphone l’applicazione gratuita che grazie alla geolocalizzazione guiderà gli utenti lungo il percorso dei 12 alberi.
In prossimità di ogni albero si attivano i contenuti multimediali che raccontano l’albero per la sua significanza botanica, sociale e culturale, ambientale. Gli storytelling in formato podcast sono stati realizzati dal botanico Emiliano Proietti Pannunzi, dalla storica dell’arte Arianna Fusco, dalla giornalista e scrittrice Roberta Petronio, dall’astrofisica Martina Cardillo, dalla Setta dei Poeti estinti, dal bioricercatore Marco Nieri.
Inoltre, registrandosi, grazie alle funzioni speciali dell’App sarà possibile per gli utenti organizzarsi per percorrere insieme le tappe, scegliere l’itinerario più breve adatto ai bambini, fare meditazione bioenergetica, ascoltare poesie di autori e autrici dedicate alla natura.
L’EMoT è il primo museo diffuso dedicato agli alberi; ispirato ai princìpi del Green Deal europeo si fonda su un’idea di futuro sostenibile. L’attenzione ai temi ambientali rafforzata dagli strumenti offerti dalla tecnologia permettono di diffondere una cultura verde che genera il benessere dell’individuo e dei territori.
Il museo diffuso ha anche attivato collaborazioni virtuose che includono la partecipazione dei cittadini e delle comunità: il suo punto ristoro è infatti il mercato di Campagna Amica al Circo Massimo, che vede la vendita diretta a Km zero e prodotti salvati dall’estinzione grazie al lavoro degli agricoltori, qui ogni sabato e domenica si possono gustare i menù preparati dai Cuochi Contadini; la collaborazione con Treedom – il primo sito che permette di piantare alberi a distanza e seguirne la storia – permetterà ai cittadini di contribuire alla crescita della neonata foresta EMoT piantando un loro albero. Con Eugea, cooperativa di ecologia applicata, sarà possibile realizzare giardini per le farfalle aqcuistando semi il cui assemblaggio e spedizione è affidato a cooperative sociali che si occupano dell’inserimento lavorativo di persone altrimenti emarginate dai processi di produzione, infine con I-Tree, una suite software di avangurdia, calcoleremo i benefici ambientale che fornisce ogni albero del Museo e lo stesso potranno fare i cittadini con i propri alberi del cuore.
“Ma ha senso parlare di Museo in riferimento agli alberi? Questa domanda ci viene sollevata spesso – spiegano gli ideatori e curatori del Museo Lara De Angelis e Pierpaolo Fabrizio. La nostra risposta è che non si tratta di “musealizzare” gli alberi ma di “alberizzare” il museo intendendo con questo il processo di creazione di un luogo che sia aperto, inclusivo, connesso, ramificato, sostenibile, mutevole e che permetta pratiche di attraversamento.
Ecco quindi che il Museo degli Alberi apre le sue porte immaginarie tracciando un percorso che è strutturato ma libero, dove inaspettatamente ci si può incontrare davanti all’Avocado di Piazza Sant’Egidio ad ammirare la sua sua capacità di inventare soluzioni d’esistenza che non sappiamo decifrare, soluzioni che ci meravigliano per il loro legame con qualcosa che ci manca.
Questi Alberi sono i nuovi obelischi che ci guidano in città, custodi di storie da raccontare e altre da scrivere”.